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Libri!

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2008 13:05
10/02/2008 15:06
 
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Re: Re: Re: Re:
ValerioScimmia, 10/02/2008 14.51:




tra l'altro, non credo che quel libro convincerebbe qualcuno a diventare ateo. O sì? O no?



Quel libro analizza le sacre scritture e ciò che ha fatto ufficialmente la chiesa. più che la religione condanna la dottrina. alla fine del libro uno potrebbe ancora continuare a credere a un qualche dio, ma non di certo alla chiesa, al figlio di dio, difficilmente ai miracoli, e impossibilmente alla bibbia, che è infarcita di incesti e crimini efferati giustificati e a volte commessi pure da dio (in effetti anche lo stesso gesù è padre di se stesso essendo anch'egli il padre, e la madonna...qua sorgono i peggio misteri depravati della fede [SM=g8273] )
Insomma, ci siamo capiti [SM=g8120]
----------------------------------------------------
Eccomi, De Mille, sono pronta per il mio primo piano!
13/02/2008 23:43
 
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Io sto RI-leggendo un bellissimo e intricato:

Michail BulgaKov - il Maestro e Margherita.





E' veramente un capolavoro. Se dovete leggerlo vi do una dritta: fatevi uno schema coi nomi dei personaggi, perchè ne ha tanti (ciascuno ha tre nomi, perchè sono russi. C'è da andare al manicomio...)








“Non guardare la pubblicità sarebbe come imbrogliare la televisione ”

- Homer Simpson alla sua famiglia
14/02/2008 01:25
 
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ma woland non ricordo fosse russo (ma di nomi ne ha tanti ugualmente)























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14/02/2008 10:05
 
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sempre della serie "odifreddi" ...

ho trovato davvero stimolante "il matematico impertinente", un excursus di un logico totalmente al di fuori del proprio campo di pertinenza (impertinente è qui inteso nel senso letterale)

E' una collezione di interviste con personaggi noti, l'idea non è originalissima, ricordo bene le trasmissioni radiofoniche dello stesso tipo, molto tempo fa; ma essendo condotta così bene merita moltissimo, soldi ben spesi.

rimanendo invece nel campo della divulgazione scientifica consiglio vivamente gli Hofstadter, in particolare Goedel, Esher e Bach
da cui, coerentemente logico ho tratto tre importanti interrogativi:

Goedel è barocco ?
Esher è barocco ?
Bach è barocco ?

il testo in questione contiene un'attenta analisi dell'offerta musicale, godibile da tutti i punti di vista che sono in grado di immaginare.























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14/02/2008 13:15
 
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quel libro di goedel escher bach ho sempre sognato di leggerlo, ma purtroppo mi dimentico sempre di ordinarlo / comprarlo / verificarne la disponibilità dal mio libraio di fiducia.

Piuttosto vi consiglio

l'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

è un libro veramente unico: oliver sacks parla dei casi clinici incontrati durante la sua carriera, come il primo: un uomo affetto da agnosia generale, che vive in un mondo astratto nel quale gli manca la capacità di afferrare il generale dai vari particolari che i sensi gli propongono (e quindi scambia la moglie per un cappello o una scarpa con il suo piede). Ma tutti i casi clinici, dal primo all'ultimo sono interessanti: alcuni divertenti, altri molto inquietanti, come quello riguardante la sindrome di korsakov, ovvero l'uomo che non riesce a memorizzare nulla (e in questo caso vi invito a vedere il MAGNIFICO ECCELLENTE INEGUAGLIABILE film di Christofer Nolan che si chiama MEMENTO, davvero, vedetelo, è ineguagliabile, e anche eccellente.)

Sì beh un gran bel libro. Tra l'altro molti racconti riguardano la musica.
Sacks approfondisce il discorso mente-musica in un libro che si chiama musicophilia, che ancora deve uscire in italia (la data è primavera del 2008, quindi fra poco).
14/02/2008 13:16
 
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a proposito di odifreddi, è interessante il suo "penna pennello e bacchetta: le tre invidie di un matematico" dove analizza la matematica presente in letteratura, in pittura e in musica. Un po' meno appassionante il suo "c'era una volta un paradosso". Comunque sinceramente odifreddi mi piace molto di più dal vivo, questi libretti pieni di anticlericalismo non mi sconfinferano.
14/02/2008 13:52
 
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Re:
ValerioScimmia, 14/02/2008 13.15:

quel libro di goedel escher bach ho sempre sognato di leggerlo, ma purtroppo mi dimentico sempre di ordinarlo / comprarlo / verificarne la disponibilità dal mio libraio di fiducia.

Piuttosto vi consiglio

l'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

è un libro veramente unico: oliver sacks parla dei casi clinici incontrati durante la sua carriera, come il primo: un uomo affetto da agnosia generale, che vive in un mondo astratto nel quale gli manca la capacità di afferrare il generale dai vari particolari che i sensi gli propongono (e quindi scambia la moglie per un cappello o una scarpa con il suo piede). Ma tutti i casi clinici, dal primo all'ultimo sono interessanti: alcuni divertenti, altri molto inquietanti, come quello riguardante la sindrome di korsakov, ovvero l'uomo che non riesce a memorizzare nulla (e in questo caso vi invito a vedere il MAGNIFICO ECCELLENTE INEGUAGLIABILE film di Christofer Nolan che si chiama MEMENTO, davvero, vedetelo, è ineguagliabile, e anche eccellente.)

Sì beh un gran bel libro. Tra l'altro molti racconti riguardano la musica.
Sacks approfondisce il discorso mente-musica in un libro che si chiama musicophilia, che ancora deve uscire in italia (la data è primavera del 2008, quindi fra poco).




molto interessante!
dovrò leggerlo!



__________________________________________________
PRESIDENTE DEL COMITATO PER L'ABOLIZIONE DI CRAMER
15/02/2008 22:07
 
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Maurizio Pallante
La decrescita felice

La qualità della vita non dipende dal PIL

mai amato la saggistica alla moda, neanche quella impegnata. ma questo libro è diverso.

intanto per essere un saggio ha un ritmo davvero piacevole, e poi forse si ha qualche volta bisogno di sentirsi offrire un nuovo punto di vista.
Pallante esamina gli stili di vita, esaminando quello basato sul consumo "sfrenato" che se da un lato incrementa i parametri macroeconomici come PIL, da un altro lato deteriora la qualità della vita il tutto contrapposto alla possibilità di incrementare la qualità della vita grazie ad un comportamento che però penalizza "l'immagine" macroeconomica del proprio contesto socioeconomico.

chiaro, non so essere in grado di aderire proprio a tutti i suggerimenti, non ho manco capito se sarò mai in grado di coltivare un pomodoro (non lo spiega).

ma so giocare con la stupidità, capirla e forse accettarla

parlo della mia























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15/02/2008 22:15
 
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Re:
xni, 15/02/2008 22.07:

Maurizio Pallante
La decrescita felice

La qualità della vita non dipende dal PIL

mai amato la saggistica alla moda, neanche quella impegnata. ma questo libro è diverso.

intanto per essere un saggio ha un ritmo davvero piacevole, e poi forse si ha qualche volta bisogno di sentirsi offrire un nuovo punto di vista.
Pallante esamina gli stili di vita, esaminando quello basato sul consumo "sfrenato" che se da un lato incrementa i parametri macroeconomici come PIL, da un altro lato deteriora la qualità della vita il tutto contrapposto alla possibilità di incrementare la qualità della vita grazie ad un comportamento che però penalizza "l'immagine" macroeconomica del proprio contesto socioeconomico.

chiaro, non so essere in grado di aderire proprio a tutti i suggerimenti, non ho manco capito se sarò mai in grado di coltivare un pomodoro (non lo spiega).

ma so giocare con la stupidità, capirla e forse accettarla

parlo della mia




Cioè: se tutti fossero tirchi il PIL sarebbe meno elevato, ma in compenso saremmo tutti più felici ?










“Non guardare la pubblicità sarebbe come imbrogliare la televisione ”

- Homer Simpson alla sua famiglia
15/02/2008 22:27
 
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grande sintesi

ma non si riferisce tanto alla tirchiaggine quanto alla possibilità di non confondere con benessere lo starsene incolonnati in auto per andare a prendersi un gelato la domenica, o non scambiare per miseria il fatto (mio serio cruccio) di gustarsi un pomodoro biologico autoprodotto.

o sentirsi amorevoli e non pezzenti se si preferisce assistere personalmente i propri congiunti bisognosi di assistenza, anzichè chiamare tate o badanti

il punto non è tanto acquistare di meno, ma acquistare beni e non "mali". il pil cala, ma il benessere aumenta























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15/02/2008 22:41
 
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Re:
xni, 15/02/2008 22.27:

grande sintesi

ma non si riferisce tanto alla tirchiaggine quanto alla possibilità di non confondere con benessere lo starsene incolonnati in auto per andare a prendersi un gelato la domenica, o non scambiare per miseria il fatto (mio serio cruccio) di gustarsi un pomodoro biologico autoprodotto.

o sentirsi amorevoli e non pezzenti se si preferisce assistere personalmente i propri congiunti bisognosi di assistenza, anzichè chiamare tate o badanti

il punto non è tanto acquistare di meno, ma acquistare beni e non "mali". il pil cala, ma il benessere aumenta




E se io di mestiere volessi fare la tata?
Mi manderesti in mezzo a una via..?








“Non guardare la pubblicità sarebbe come imbrogliare la televisione ”

- Homer Simpson alla sua famiglia
16/02/2008 21:53
 
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il punto è che devi essere un bene, non una merce

se ho il tempo per stare con mio figlio perché dovrei pagare uno che lo faccia ?

per pallante coscienza civile non è alimentare uno stile di vita spesso demenziale, ma riuscire a conciliare il comportamento di consumo con esigenze più vicine ai bisogni veri

e se inseguire i parametri economici penalizza la nostra vita ci dovrà pur essere qualcosa di sbagliato























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22/02/2008 19:26
 
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Ho sempre esitato a leggere Pavese. Di lui conoscevo solo "La luna e i falò" e le "Poesie del disamore". La sua disperazione mi sembrava troppo fonda, la temevo, quasi ci fosse, da parte mia, il pericolo d'un'eccessiva identificazione con essa...
Adesso ho letto "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi", la sua ultima, brevissima raccolta di poesie. E sì, quella cupezza l'ho ritrovata tutta; ma quanto è affascinante il suo radicamento nella terra. La terra ch'è come la morte, ma che è anche eternità, natura immutabile. La quagli, le viti, le colline: Pavese nomina di continuo queste cose, nomina la natura, quella vivente e quella non vivente, con l'attitudine inconfondibile del contadino. Ed è da questa disposizione terragna, concreta, e dal suo incontro con una disperazione senza sbocchi, con gli ultimi residui d'una tetra passionalità, , con la doppia alienazione dettata dalla condizione d'intellettuale e dal dolore del fascismo e della guerra, che nasce quel canto estatico, oscuro ed immoto, in cui rivolta e rassegnazione sono fuse insieme, in cui l'antico contrasto fra oggettività e soggettività è risolto attraverso l'oggettivazione dell'io del poeta negli elementi stessi della natura: quasi un assaggio di sepoltura, un rinunciare alla vita individuale, con l'estrema speranza (o l'estrema disperazione) che essa sopravviva nella vita del cosmo. Ma forse non si può neanche parlare di cosmo, giacché in Pavese la terra è troppo la sua terra, vissuta col primordiale, superstizioso, pagano attaccamento del rurale. Il cosmo è una striscia di terra, un pugno di terra. Che diventa cosmo per il poeta. In cui il grido della quaglia assurge al livello di un simbolo, di un ideogramma simile al Naturlaut mahleriano, pur senza averne la raffinata stilizzazione (Mahler vive a Vienna, Pavese nelle Langhe).

(La prossima volta, se ho tempo, vi recensisco un'altra mia lettura di questi giorni, "America primo amore" di Soldati, e appena ho finito "La religione del mio tempo" di Pasolini, se ci riesco, vi scrivo anche di lui.)
24/02/2008 15:11
 
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e il capitolo finale della casa in collina? Agghiacciante..
24/02/2008 21:03
 
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Roberto Saviano -Gomorra-

dovrebbero leggerlo nelle scuole



"Non ho bisogno di consigli sull'archetto perchè ho comprato assieme al violino un libricino che spiega tutto su come manovrarlo."
28/02/2008 16:26
 
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Re:
ValerioScimmia, 24/02/2008 15.11:

e il capitolo finale della casa in collina? Agghiacciante..



Non l'ho letto... di Pavese prima della folgorazione conoscevo solo "Poesie del disamore" e "La luna e i falò". Una mia amica m'ha regalato per i lcompleanno "Dialoghi con Leucò", e non vedo l'ora d'iniziarli. Ora sono alle prese con "I viaggi e la morte" di Gadda, "La religione del mio tempo" di Pasolini" e la rilettura della "Poesia in forma di rosa" sempre di Pasolini.
Ragazzi, io sono sempre stato un estimatore del Pasolini critico più che del poeta, ma "La religione del mi otempo" mi ha fatto cambiare idea (difatti ho deciso che entro l'anno rileggerò tutta l'opera poetica pasoliniana). Posterò qualcosa anche in "Poesie". Io credo che lo si possa tranquillamente annoverare tra i massimi poeti italiani del Novecento.
01/04/2008 00:52
 
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LORIANO MACCHIAVELLI - FRANCESCO GUCCINI

TANGO E GLI ALTRI romanzo di una raffica, anzi tre.

Forse in molti penseranno che non c'era ragione di ambientare l'ennesimo romanzo nel periodo della resistenza. Almeno, io personalmente credevo di trovarci qualcosa di scontato e ripetitivo, per questo ero molto titubante all'inizio.
E invece, dopo alcune pagine il gelo si scioglie. Comincio ad amare i personaggi, a sentire e pensare come una persona nel 1944 e nel 1960. Ad entrare nella loro mente, nei loro problemi.
Viene da pensare, ad un certo punto, che gli uomini in fondo non cambiano mai, mentre un grosso campionario di tipi ci sfila davanti nel corso della lettura.
L'eroe, l'opportunista, la donna forte e combattiva, i vigliacchi buoni, e i vigliacchi malvagi, gli oppressi, gli affaristi.
E quello che ho amato di più in questo romanzo è stato prorpio la capacità di creare un microcosmo, di racchiuderlo perfettamente in poco più di trecento pagine.
E' un romanzo in cui i gesti parlano più dei dialoghi : persino il freddo, l'umidità, l'odore del cibo o il fumo di sigaro, il tuonare delle raffiche sono elementi significanti. Sarà anche dovuto alla mia fervida immaginazione, ma credo che l'autore bravo si riconosca da questo: la capacità di farti amare e provare empatia per i personaggi che descrive.
Il sottotitolo un pò lo suggerisce: ad essere indagata a fondo non è tanto la faccenda del partigiano giustiziato ingiustamente (sorry per il bisticcio di parole), ma sembra che la protagonista sia la raffica e la cecità che l'ha causata. Una cecità dovuta alla particolare situazione storica, alla fretta che a volte si ha di trovare un capro espiatorio.








“Non guardare la pubblicità sarebbe come imbrogliare la televisione ”

- Homer Simpson alla sua famiglia
15/04/2008 13:12
 
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isaac b. singer

gimpel l'idiota

leggere questi racconti è come vedere animarsi un dipinto di chagall. strepitoso.

prossimi arrivi:

martin buber

le storie di rabbi nachman

www.internetbookshop.it/code/9788877467744/buber-martin/storie-rabbi-nach...

voglio leggere anche alice nel paese delle meraviglie di lewis carroll,ovviamente
[Modificato da Gutte 15/04/2008 15:41]

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"La polizia postale!"
09/07/2008 18:02
 
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In pausa dallo studio universitario (mi viene da ridere...) mi sono letta "La misura del mondo" di Daniel Kelhmann e "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera. Ora sono approdata al libro di Galimberti, "L'ospite inquietante. Il nichilismo fra i giovani".
10/08/2008 12:58
 
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Mi sto finendo di leggere Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati. [SM=g8362]
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