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Perchè i giovani non amano la classica?

Ultimo Aggiornamento: 22/11/2008 06:38
08/02/2008 12:06
 
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Perche' secondo voi la musica classica e' pochissimo amata dai giovani? Quali sono le cause? Spesso non piace neanche a chi frequenta i conservatori, come possiamo pretendere che sia conosciuta al di fuori di questi istituti se non è apprezzata neanche "dagli addetti ai lavori"?
08/02/2008 12:57
 
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Guardiamoci intorno, la musica classica non è amata non solo dai giovani, ma da tutti, fatte ovviamente le debite eccezioni.

i "clienti" della classica secondo me hanno una struttura molto simile a quella dell'intera popolazione, il problema è che si tratta comunque di una rappresentanza esigua. in effetti non sembra facilissimo individuarne i motivi, per l'italia c'è di sicuro un costo di fruizione elevato, ma se si pensa ai prezzi dei vaschirossi in fondo non sembra una motivazione forte.

potrebbe trattarsi di problemi di natura culturale "di base", potrebbe essere anche una modesta propensione all'apertura verso il "nuovo" e verso il "vecchio"























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08/02/2008 14:31
 
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sempre i soliti discorsi che la classica non piace ai giovani, non è un discorso di soldi e fruibilità dei concerti, perche io non vado spessissimo ai concerti ma la ascolto parecchio sui dischi, al limite come si scaricano le altra canzoni si scaricano la classica i giovani se vogliono.
non è solo un discorso di musica classica, è la tradizione e il passato in genere che, non essendo proposto violentemente dal mercato, ha meno attenzione mediatica. certo beethoven vende ancora oggi, lo stesso non mi pare di britney spears che è un anticchia piu giovane...chi la vuole sentire se la sente , ci sono dei presupposti culturali certo, ma vogliamo parlare della totale ignoranza in musica d altro genere da parte di certi fruitori della musica classica? a me neanche andrebbe... ognuno sceglie di sentire quello che vuole, il fatto grave, classica o non classica è che la musica diventa sempre di piu un fenomeno che si distacca dalla vita (in italia almeno particolarmente), le trasmissioni ne parlano come se fosse un relitto da recuperare, e questo è grave.
la musica si distacca alienandosi dalla vita vissuta delle persone, secondo me questo provoca sicuramente un calo di gusto e di qualità ( e anche qualcuno che col discorso del cambiamento culturale ci inzuppa il pane tipo allevi), ma in generale, non solo per quanto riguarda la musica classica, con le eccezioni dovute chiaro (e meno male, esiste chi ascolta e fa musica di qualità).
riallacciandomi alla discussione su uto ughi da augias trovo che questo atteggiamento dei media di salvare il salvabile di questo "relitto" adattandolo alle giovani coscienze sia una triste pubblicità sia per i musicisti sia per la musica che dovrebbe essere un fenomeno naturale, quindi capisco il tentativo di educazione ma aivoglia a dire quant è bella la "classica" per darsi un tono e poi non si ascolta manco mezza nota.



"Non ho bisogno di consigli sull'archetto perchè ho comprato assieme al violino un libricino che spiega tutto su come manovrarlo."
08/02/2008 18:41
 
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trovo interessante il tuo spunto sul talebanesimo di alcuni cultori della classica, che proponendola come "unico" o "migliore" tipo di musica non ne agevolano di certo la diffusione, definizioni alternative quali "musica colta" o cose simili sono ottimi esempi di come si possono allontanare o intimorire le persone (giovani o meno)

daccordo anche su impegno e coerenza nel sostegno eventualmente fornito

in merito all'allineamento fra musica e vita attuale francamente il discorso non mi convince del tutto. non tutto ciò che si "compra" ci deve necessariamente ricordare le pozzanghere che abbiamo intorno e sulle quali comunque conosciamo tutto, grazie o no alla musica























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09/02/2008 00:20
 
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c'è da dire che si sta vivendo un periodo di transizione, sono cambiate moltissime cose nel 900, sia in ambito musicale che socio-culturale.
Ad esempio gli interpreti hanno smesso di essere a loro volta compositori: questo secondo me è stato fondamentale per portare alla situazione in cui siamo ora.

C'è da dire che la musica leggera ha finito ben presto le proprie possibilità, esaurendosi in meno di un secolo.

c'è da chiedersi dove andrà la musica nel futuro....

l'elettronica prenderà il sopravvento?
si tornerà al buon vecchio contrappunto?
quale sistema tonale prevarrà? temperato, dodecafonico, seriale, modale, ecc...?




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09/02/2008 00:23
 
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E' una questione d'immagine.
O almeno questa è la mia esperienza, senza addentrarsi in discorsi di tipo sociologico.
Voglio dire che per i giovani la musica classica non è interessante, non perchè è brutta, ma perchè non è DI MODA.
Se vado al recital di un pianista devo stare seduta in modo composto non posso parlare e devo applaudire solo alla fine. Il pianista poi sarà concentrato sul suo strumento non ci guarderà, ma comunicherà con noi per mezzo della musica. Il modo di vestire ed il look in generale sarà molto sobrio. IN pratica si collega la musica classica a qualcosa di "vecchio" , bigotto o "out"!
L'istruzione musicale dei ragazzi è limitata all'iniziativa delle famiglie a cui spesso si aderisce malvolentieri e si finisce per odiare la musica classica per fare un dispetto ai genitori.
In caso contrario restano solo i tre anni della scuola media inferiore, dove -se tutto va bene- ti insegnano a suonare sul flauto dolce o sulla tastiera l'Inno alla gioia e la primavera di Vivaldi.
L'assenza di cultura musicale parte dall'alto e finisce per riflettersi sulle nuove generazioni.

I giovani cosa desiderano? Andare ai concerti per gridare, bere le birre, stare in piedi tutti accalcati, il beniamino in questione dovrà avere un look da divo e parlare e gesticolare come si ci aspetta. Non è solo la musica ad interessare ma tutto un "pacchetto" in cui rientra anche la vita e l'immagine di una persona. Difficile per uno che ascolta i Carmina Burana non essere additato come sfigato dai coetanei.
Ma probabilmente la colpa non è nemmeno loro. Essi non hanno una vera alternativa.

Perchè c’è un altro problema che è quello dell’ascolto. Molta musica pop e leggera è concepita per essere ballata, o per fare da sottofondo nei negozi o dal parrucchiere. Si ascolta in modo disattento “per svago”, come la casalinga mentre stira…Nelle discoteche il volume è così alto che bisogna esprimersi a gesti. Diventa un RUMORE che nasconde l’incomunicabilità che si è insinuata nelle relazioni interpersonali. Un esempio? Guardate il Grande fratello o Maria de Filippi.Ma che vi sembrano discorsi quelli? Sono senza contenuto! Parole vacue…
Ora se non si sanno ascoltare né le parole né la musica come si può amare la classica?
Essa richiede un’attitudine all’ascolto attento che molti non possiedono.

Quindi riassumendo le ragione secondo me sono tre:
1) molti preconcetti che stentano ad essere eliminati
2) scarsa istruzione musicale della gioventù
3) concezione bassa della musica. E conseguente incapacità ad un ascolto attento.








“Non guardare la pubblicità sarebbe come imbrogliare la televisione ”

- Homer Simpson alla sua famiglia
09/02/2008 00:32
 
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si è vero quello che dici aiutociinvadono, ma secondo me la musica nelle scuole (elementari e medie) è meglio non farla per niente: fatta così come si fa ora ha solo il risultato di farla odiare...



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09/02/2008 00:38
 
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Già come per Dante e Manzoni...

NO, ovvio: deve diventare una disciplina con una sua dignità. Al pari di latino, matematica o filosofia ...
Da fare seriamente, e con strutture adeguate.








“Non guardare la pubblicità sarebbe come imbrogliare la televisione ”

- Homer Simpson alla sua famiglia
09/02/2008 00:55
 
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Re:
volodya, 09/02/2008 0.32:

si è vero quello che dici aiutociinvadono, ma secondo me la musica nelle scuole (elementari e medie) è meglio non farla per niente: fatta così come si fa ora ha solo il risultato di farla odiare...



E' vero, mio fratello oggi si è anche rifiutato di fare una ricerca di storia della musica, alla fine gliel'ho dovuta fare io...ma guarda te...io poi ho iniziato ad amare la musica colta dopo le medie...
09/02/2008 01:32
 
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Ti sei fatto pagare, spero...








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- Homer Simpson alla sua famiglia
09/02/2008 01:41
 
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Re:
aiutociinvadono, 09/02/2008 1.32:

Ti sei fatto pagare, spero...



No vabbè, finchè si tratta di musica lascio passare...però l'ho obbligato a studiare tutto quello che ho scritto...
09/02/2008 02:04
 
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Re:
xni, 08/02/2008 18.41:

trovo interessante il tuo spunto sul talebanesimo di alcuni cultori della classica, che proponendola come "unico" o "migliore" tipo di musica non ne agevolano di certo la diffusione, definizioni alternative quali "musica colta" o cose simili sono ottimi esempi di come si possono allontanare o intimorire le persone (giovani o meno)

daccordo anche su impegno e coerenza nel sostegno eventualmente fornito

in merito all'allineamento fra musica e vita attuale francamente il discorso non mi convince del tutto. non tutto ciò che si "compra" ci deve necessariamente ricordare le pozzanghere che abbiamo intorno e sulle quali comunque conosciamo tutto, grazie o no alla musica



si ma non capisco questa tua affermazione, per far parte della vita la musica non deve ricordare le pozzanghere etc.
per riallaciarmi agli altri interventi dico che per restare nel territorio italiano a me risulta che fino a 30 anni fa la gente canticchiava le arie di verdi e puccini ,e ascoltava anche di piu, la tv trasmetteva jazz e le canzoni di mina , per esempio, avevano una qualità musicale eccelsa che piacciano o no. personaggi noti come virtuosi erano conosciuti anche dal "volgo" (vedi oistrach o heifetz tanto per rimanere sul mio strumento), non parlo neanche di altri paesi d europa dove la musica tradizionale si evolve di continuo ed è motivo d orgoglio nazionale, e sono la maggiorparte.
aiuto ci invadono, c è musica da "ballo e da svago" molto buona, lo swing e il primo jazz era chiamato una musica da ballo non ce lo scordiamo, è questo quello che tengo a sottolineare, è inutile citare il grande fratello etc. non c entrano nulla sti discorsi secondo me.
il punto è solo che c è una diseducazione generale che porta a ingnorare o cmnq non apprezzare la buona musica , in generale, è inutile parlare di mode, le "mode" sono presenti anche nelle musiche buone e colte, eccome.



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09/02/2008 10:23
 
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clausci, 09/02/2008 2.04:



si ma non capisco questa tua affermazione, per far parte della vita la musica non deve ricordare le pozzanghere etc.
[...]



su questo siamo decisamente daccordo

invece quando ci dici "la musica si distacca alienandosi dalla vita vissuta delle persone, secondo me questo provoca sicuramente un calo di gusto e di qualità" io l'avevo inteso come una tua ipotesi sulla motivazione dello scarso appeal della musica classica rispetto al pubblico potenziale, cosa sulla quale non sono del tutto convinto.

comunque 30 anni fa le radio riempivano le case di pezzi più o meno prog se andava bene o cose leggere dell'epoca che non si potevano sentire manco allora, la gente ben di rado canticchiava arie d'opera (io lo facevo a volte ma la cosa mi penalizzava un pò), jazz se ne sentiva pochino ma quando possibile si andava a fischiare il revisionismo elettrico di corea o don cherry (che anni stupidi) e comunque il livello di apprezzamento della musica classica non era elevatissimo. voglio dire, ai concerti o all'opera c'erano 4 o 5 "turni" ma come ora le grandi masse latitavano, come ora























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09/02/2008 11:38
 
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nono xni io non intendevo solo la musica classica intendevo la musica in generale. noi italiani non siamo neanche molto nazionalisti, forse è un retaggio storico che ha buttato al cesso l orgoglio nazionale insieme alle nefandezze del fascismo.
per esempio pensa se i francesi avevano inventato la musica scritta...ci facevano na capa tanto come dicono a napoli, avremmo finito per ucciderli per non sentirli piu, invece noi stiamo ben attenti a non ostentare, non mi pronuncio sul fatto che questo sia giusto o sbagliato, fatto sta che a volte l orgoglio di certe nazioni europee di fatto provoca un incentivo nell educazione e nella formazione nelle arti che qui ce lo sognamo, quindi tanto "stupido" il nazionalismo in questo senso non mi sembra.
è ovvio che c è un revisionismo del passato musicale da parte di generazioni come la mia, anche io trovo che c erano delle cose pessime, certo meglio di com è ora.
[Modificato da clausci 09/02/2008 11:41]



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09/02/2008 15:07
 
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non è vero che ai giovani non piace la musica classica


grazie sacherello per la segnalazione [SM=x1481526]
----------

nella mia bocca c'è un party dove vomitano tutti
09/02/2008 15:15
 
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Re: Re:
clausci, 09/02/2008 2.04:




aiuto ci invadono, c è musica da "ballo e da svago" molto buona, lo swing e il primo jazz era chiamato una musica da ballo non ce lo scordiamo, è questo quello che tengo a sottolineare, è inutile citare il grande fratello etc. non c entrano nulla sti discorsi secondo me.
.



Ma siamo d'accordo. Il titolo della discussione è infatti "perchè ai giovani non piace la classica ."

quella musica "alla moda" a cui io alludevo con particolare disprezzo sono:

Fabri Fibra
Le Pussycat Dolls
Rihanna
etc.

e altre cose di questo genere. Niente a che vedere con la Signora Musica che tu mi hai citato.

[Modificato da aiutociinvadono 09/02/2008 15:35]








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09/02/2008 15:24
 
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Re:
Beethoven125, 08/02/2008 12.06:

Perche' secondo voi la musica classica e' pochissimo amata dai giovani? Quali sono le cause? Spesso non piace neanche a chi frequenta i conservatori, come possiamo pretendere che sia conosciuta al di fuori di questi istituti se non è apprezzata neanche "dagli addetti ai lavori"?



Secondo me molto è una questione di come si pone la musica classica al pubblico. tutti con vestiti da sera, chi va a sentire i concerti tutti belli eleganti perché sono alla scala, al san carlo, o al maggio, chi suona tutti di nero o in abito da cameriere-pinguino, tutti modi precostituiti, standardizzati. Non è il modo migliore di porsi verso i giovani. La cosa strana è che la gran parte delle persone che suonano classica spesso sono molto alla mano, compagnoni, ma che per forze di cose si devono irrigidire alle regole sul palco. E io non sono da meno, ahimè.
Oltre a tutto ciò, c'è una questione di pubblicità. Alla massa basta orecchiare un motivo per affezionarsene, sia esso vamos a la playa o la quinta di beethoven. fatto sta che quando un tema classico viene usato in pubblicità o film ottiene subito un risalto molto rilevante a livello popolare. della serie, fai ascoltare la quinta danza ungherese di brahms tutti si esaltano, poi passi a sentire la sesta, la prima o altre altrettanto (o forse più) belle e la massa si smoscia perché non l'hanno mai sentite prima in altre situazioni.

Le cause principali poco appassionamento alla classica le inquadro in queste problematiche appena esposte. Poi ci saranno altri fattori, ma a mio avviso secondari.

P.s. cmq sia, peggio di un giovane che non ama la classica c'è solo un giovane studioso di classica che si dedica solo a quello e che disprezza i generi leggeri (che leggeri sono giusto di nome)...quante pagagliate! [SM=g8171]
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Eccomi, De Mille, sono pronta per il mio primo piano!
09/02/2008 15:30
 
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Re:
aiutociinvadono, 09/02/2008 0.23:

E' una questione d'immagine.
O almeno questa è la mia esperienza, senza addentrarsi in discorsi di tipo sociologico.
Voglio dire che per i giovani la musica classica non è interessante, non perchè è brutta, ma perchè non è DI MODA.
Se vado al recital di un pianista devo stare seduta in modo composto non posso parlare e devo applaudire solo alla fine. Il pianista poi sarà concentrato sul suo strumento non ci guarderà, ma comunicherà con noi per mezzo della musica. Il modo di vestire ed il look in generale sarà molto sobrio. IN pratica si collega la musica classica a qualcosa di "vecchio" , bigotto o "out"!
L'istruzione musicale dei ragazzi è limitata all'iniziativa delle famiglie a cui spesso si aderisce malvolentieri e si finisce per odiare la musica classica per fare un dispetto ai genitori.
In caso contrario restano solo i tre anni della scuola media inferiore, dove -se tutto va bene- ti insegnano a suonare sul flauto dolce o sulla tastiera l'Inno alla gioia e la primavera di Vivaldi.
L'assenza di cultura musicale parte dall'alto e finisce per riflettersi sulle nuove generazioni.

I giovani cosa desiderano? Andare ai concerti per gridare, bere le birre, stare in piedi tutti accalcati, il beniamino in questione dovrà avere un look da divo e parlare e gesticolare come si ci aspetta. Non è solo la musica ad interessare ma tutto un "pacchetto" in cui rientra anche la vita e l'immagine di una persona. Difficile per uno che ascolta i Carmina Burana non essere additato come sfigato dai coetanei.
Ma probabilmente la colpa non è nemmeno loro. Essi non hanno una vera alternativa.

Perchè c’è un altro problema che è quello dell’ascolto. Molta musica pop e leggera è concepita per essere ballata, o per fare da sottofondo nei negozi o dal parrucchiere. Si ascolta in modo disattento “per svago”, come la casalinga mentre stira…Nelle discoteche il volume è così alto che bisogna esprimersi a gesti. Diventa un RUMORE che nasconde l’incomunicabilità che si è insinuata nelle relazioni interpersonali. Un esempio? Guardate il Grande fratello o Maria de Filippi.Ma che vi sembrano discorsi quelli? Sono senza contenuto! Parole vacue…
Ora se non si sanno ascoltare né le parole né la musica come si può amare la classica?
Essa richiede un’attitudine all’ascolto attento che molti non possiedono.

Quindi riassumendo le ragione secondo me sono tre:
1) molti preconcetti che stentano ad essere eliminati
2) scarsa istruzione musicale della gioventù
3) concezione bassa della musica. E conseguente incapacità ad un ascolto attento.



Condivido...e in parte è anche ciò che ho scritto io (non avevo letto gli altri post). condivido anche sull'educazione musicale.
Non condivido però sui carmina burana: se guardo il salò di pasolini con di sottofondo i carmina burana e rimango estasiata di fronte a quelle scene di torture sadiche faccio la figura della più figa del gruppo [SM=x1481531] [SM=g8147] [SM=g8155] [SM=x1481542]
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Eccomi, De Mille, sono pronta per il mio primo piano!
09/02/2008 16:10
 
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Re:
clausci, 09/02/2008 11.38:


[...]nazionalisti[...]



mmm ...
la storia del nazionalismo potrebbe in effetti avere la sua parte, ma non voglio abbandonarmi a giudizi di merito

però se dici "i francesi" o "gli inglesi" indichi dei popoli, dire "gli italiani" indica qualcosa di abbastanza più astratto, in quanto l'identità culturale è in fondo molto più recente, certo meno radicata; i gggiovani, lo apprezzino oppure no, riconoscono sempre ciò che sta loro intorno, se la musica non c'è la devono conquistare (e con fatica).

qua l'orgoglio nazionale non è quasi* mai andato in parallelo ad un'unità culturale, fanno ancora parte del linguaggio corrente espressioni come "l'imprenditore brianziolo", "il poeta ferrarese", "l'esploratore partenopeo", "il lupo mannaro valtellinese":
dopo 200 anni dall'unità risulta per noi rilevante al fine della definizione di una persona una catalogazione geografica.

unità culturale e gusto deriverebbero dall'esistenza di un patrimonio comune, ma il patrimonio culturale per molte più centinaia d'anni ha avuto strade diverse nei diversi luoghi attualmente costituenti l'italia.

in questo momento (da 40/50 anni in qua) l'unica produzione culturale rilevante è quella veicolata dai media più accessibili, televisione soprattutto, per cui l'unica base culturale realmente comune sono i vari mike buongiorno (con tutto il rispetto).

siamo davvero lontani dall'essere un popolo legato alla musica classica; all'opera un pochino di più, e se solo sapesse restare quello che era un tempo, cioè spettacolo popolare e non di elite
























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09/02/2008 17:52
 
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Re: Re:
Norma Desmond, 09/02/2008 15.24:



P.s. cmq sia, peggio di un giovane che non ama la classica c'è solo un giovane studioso di classica che si dedica solo a quello e che disprezza i generi leggeri (che leggeri sono giusto di nome)...quante pagagliate! [SM=g8171]



Peggio di un giovane che non ama la classica c'è solo un giovane studioso di classica che non la ama...e sono tantissimissimissimi...
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