uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi, ingiustamente nell'ombra
Dino Ciani nasce a Fiume il 16 giugno 1941, ma la città che lo vede crescere e formarsi è Genova, dove la famiglia si trasferisce e dove inizia gli studi musicali: prima con Bianca Rodinis e poi con Martha Del Vecchio.
E’ un ragazzo precoce, dotato di rara sensibilità; ha una memoria ferrea e il dono prezioso dell’orecchio “assoluto”. Negli studi brucia le tappe: si diploma al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma con il massimo dei voti e nello stesso anno tiene il suo primo concerto pubblico a Santa Margherita Ligure. Segue a Parigi i corsi di perfezionamento con Alfred Cortot, un insegnante il cui pianismo è particolarmente affine al suo. Tra il giovane studioso e l’ormai anziano artista si stabilisce un legame di reciproca ammirazione e di sincero affetto.
Nel 1961 Ciani vince a Budapest il Premio Liszt-Bartók. Da questo momento ha inizio una brillante carriera concertistica internazionale, che lo vedrà accanto a direttori del livello di Gavazzeni, Abbado e Muti. Carlo Maria Giulini dirigerà il suo ultimo concerto a Chicago.
Il 27 marzo 1974, a soli 32 anni, Dino Ciani muore nei pressi di Roma, a causa di un incidente d’auto. Nel mondo musicale il trauma è grande. Con Dino Ciani scompare un pianista straordinario nel pieno di una luminosa carriera, un poeta della musica.
Dotato di vasta cultura, curioso di ogni forma di arte o sapere, aperto a numerose problematiche della vita, il giovane Ciani aveva inaugurato un modo molto personale di “comunicare” con il pubblico, illustrando in certi casi i brani che si apprestava a eseguire. Il carattere delle sue interpretazioni, sempre molto personali, scaturiva da lunghe meditazioni che determinavano, grazie a ulteriori percorsi di approfondimento, sempre nuovi cambiamenti.
Della musica egli amava tutto e faceva tutto per la musica. Era un solista, ma amava accompagnare i cantanti lirici, sia in pubblico che in privato, eseguendo al pianoforte intere opere. Era avido di nuove esperienze culturali, curioso e versatile, sembrava voler condensare tante vite in una sola.
Dopo la sua morte, senza considerare l'importante sforzo organizzativo del “Premio Ciani” nato sull’onda emotiva determinata dalla sua repentina scomparsa, sono venute a mancare le iniziative forse più importanti: la ricostruzione storica e critica della sua personalità di interprete e la classificazione dei materiali discografici.
Eppure ancora oggi il nome Dino Ciani si lega al ricordo di qualcosa di meraviglioso, come un lampo di luce o una meteora. Ora, con il distacco e l'oggettività dei lunghi anni trascorsi, è davvero tempo di tracciare un bilancio di questo artista dall'esistenza così breve, eppure così intensa, e di capire chi è stato e che cosa ha lasciato veramente Dino Ciani.
Ho notato con dispiacere che sul tubo questo pianista è inesistente, e voglio rimediare!
eccovi intanto un islamey favolosa!
it.youtube.com/watch?v=i93oi1CRUF8
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PRESIDENTE DEL COMITATO PER L'ABOLIZIONE DI CRAMER