Igor Stravinsky

Doktor Faust, 29/01/2008 22.25:

---

Prima di tutto un saluto a tutti i forumisti da un nuovo utente, drogato di '900. Stravinsky è uno dei miei autori preferiti che sto approfondendo poco a poco attraverso l'ascolto integrale delle sue opere eseguite dallo stesso autore e riversate in disco in uno splendido cofanetto Sony di 22 cd.
Una delle opere che sto rivalutando decisamente sul piano dell'invenzione creativa, e per la capacità di rimescole come un mazzo di carte caratteri e stilemi di un passato musicale ormai lontano (il seicento di Pergolesi nella fattispecie) è Pulcinella, balletto per voce e orchestra composto nel 1919 e commissionato dal gran mecenate Diaghilev. Questa composizione sancisce l'inizio del periodo neoclassico, attraverso un continuo gioco di spunti ironici veramente deliziosi. Successivamente Stravinski ne trasse anche un suite per sola orchestra.

---

volodya, 29/01/2008 22.33:

---

benvenuto doktor faust!

voi che ne pensate della concezione oggetivistica tipica di questo autore della musica?
io non mi trovo per nulal d'accordo...

---

Doktor Faust, 29/01/2008 22.46:

---

Oddio sinceramente non riesco a capire il significato della tua affermazione. Stravinsky si batte sempre in vita affinche la sua musica non subisse i sobillanti contagi degli interpreti, volendo sempre che ci si attenesse, in fase esecutiva, in maniera fedelissima alla partitura. Questo suo credo esecutivo trova un perfetto compimento proprio nelle incisioni in cui compare Stravinsky nelle vesti esecutore. Incisioni di un importanza storica notevole, ma molto spesso criticate in quanto troppo asciutte, tese, prive di qualsiasi forma tipo curvatura, asettiche. Quasi degli scheletri di partiture. Il confronto risulta impressionante se rapportate a quelle di Bernstein, Ansermet, Abbado. Sembra quasi di assistere ad uno stesso film visto prima in bianco e nero e poi a colori. Io, al di la di tutto, trovo lo Stravinsky direttore della sua musica un punto di riferimento imprescindibile.

---

volodya, 29/01/2008 22.51:

---

intendevo esporre il concetto stravinskiano dell'oggettività della musica: una volta disse che la sua musica non esprimeva proprio niente, era solo musica.
eppure io non riesco a trovarmi d'accordo con un'affermazione del genere...

---

Doktor Faust, 29/01/2008 23.14:

---

Ma non sei d'accordo perchè pensi che non sia così o perchè non lo concepisci come credo musicale? E' un dato di fatto che Stravinsky a parte una fase iniziale abbia sempre preso nettamente le distanze da certi residui di fine '800 (tardoromanticismo) e che da Fuochi d'Artificio in poi abbia cercato, attraverso un linguaggio sempre più dissacrante, di distruggere l'orchestra wagneriana creandone una nuova dove ogni strumento si possa ritagliare il suo spazio quasi a livello cameristico (e certi lavori per organici ridotti, Renard e l'Historie du Soldat in primis, sono esempi lampanti. La musica per Stravinsky non esprime un bel nulla se non puramente se stessa, senza tanti giri di parole. Siamo noi attraverso i nostri refusi mentali a darne un significato, un imprint che non può essere proprio della musica stessa, questo è quello che intendeva dire stravinky e che io condivido appieno

---